venerdì 7 marzo 2014

L'orto all'inizio di Marzo 2014

Con l'allungarsi delle giornate i nasturzi crescono veloci e si arrampicano sui sostegni permanenti. Il bello dell'orto naturale è proprio il suo carattere di 'permanenza', ovvero non c'è bisogno ogni anni di sfare tutto, sostegni compresi, e rifare ogni volta tutto da capo. Dopo la 'pausa' invernale è già tutto pronto per ricominciare a seminare e trapiantare: non c'è bisogno di arare, fresare, sminuzzare, zappettare, rastrellare, tendere fili, fare solchi, stendere tubi gocciolanti nei solchi, posizionare i tutori per le piante rampicanti e i pomodori. Tutte queste operazioni sono già state fatte all'inizio di 4 estati fa e non ci sarà più bisogno di rifarle. Ogni anno si riparte da uno stadio molto avanzato dei 'lavori': semina e trapianto. Dopo di che ci sarà la fase della raccolta e il ciclo riparte da capo. 

La raccolta è sempre un momento emozionante. Ogni volta mi stupisco di come nell'orto naturale gli ortaggi rimangano più puliti e più sani rispetto a quando facevo il semplice orto biologico: queste barbine rosse sembrano quasi finte! Se non le avessi seminate, trapiantate e coltivate io, non ci crederei davvero che non è stato impiegato nessun antiparassitario e nessun tipo di concime!

E queste insalate? Lo stesso, paiono finte: a fatica si trova un morso di lumaca. Mi ricordo di quando all'inizio, 14 anni fa, il buon Garzelli mi urlava: << o coglionaaaa, se non ci dai la 'roba' non ti viene nullaaaa!!!>>, quando lo fermavo durante le sue spiegazioni sui veleni da usare, dicendogli che quella parte lì non mi interessava. Meno male che non mi doveva venire nulla!!! Ho imparato molto dal Garzelli, è un signore molto generoso e da tante spiegazioni: epoche di semina, distanze, attrezzature per la serra, ecc... Non è facile trovare agricoltori professionisti che ti raccontino volentieri i segreti del mestiere.


E questo peperone? Che ci fa a Marzo? I peperoni non sono mai andati a riposo durante l'inverno: hanno continuato a produrre peperoni ininterrottamente dalla scorsa estate. Solo le foglie presentano dei segni di stanchezza, con i bordi un po' seccati. Questa pianta, un corno di toro rosso, si prepara a trascorrere la sua seconda estate di fila: se continua così dovrò metterle un nome, come a Leopoldo e Tancredi, due corni di toro gialli di 5 anni, ma questa è un'altra storia.

4 commenti:

  1. finalmente una santa donna che ci insegna come si coltiva veramente l'orto biologico

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  2. Risposte
    1. Sì, Samuel, sono in una serra non riscaldata. C'è il vantaggio di poter lavorare anche mentre piove, ma i problemi aumentano per quanto riguarda la gestione dell'acqua e delle malattie. Se non ce l'avessi trovata, la serra io non l'avrei mai messa. All'aperto si riesce meglio a costruire un habitat più autonomo. :)

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